Pharos. Tra Tratto e ri_Tratto
Angelo Gueli2 – 17 settembre 2024
inaugurazione lunedì 2 settembre 2024, ore 18,30
Angelo Gueli si inserisce in una storia di architetti/artisti/disegnatori “costruttori di mondi”, che vanta nomi illustri come John Hejduk, Walter Pichler, Raimund Abraham e in Italia Massimo Scolari, che hanno un comune denominatore nella costruzione di un universo immaginifico nel quale archetipi e arte della memoria indagano i topoi di un architettura dell’immaginario.
Il segno a pennino ha il sapore delle incisioni a bulino e ne ricordano il tratto ricercato addolcito da una manualità certosina. Tratti reiterati a costruire come in una reale architettura segno dopo segno, mattone dopo mattone, l’elevarsi del partito murario. Figure compaiono tra costruzioni frammentate e frammenti di archeologie, trabeazioni, canèfore, erme, telamoni, piramidi e ziggurat nelle quali a volte vi si incastrano solidi geometrici di pacioliana memoria.
I Fari di Gueli sono epitomi di un universo nel quale si celebra – nell’assenza dell’uomo? – lo spazio del Fantastico, “dominio dell’inatteso” che travalica la contingenza storica e i confini del reale per abitare la geografia ignota dei territori dell’inconscio. Sono visioni in cui la struttura si lega al simbolo e alla geometria, entrambi strumenti di conoscenza, che attraversano temi e tempi remoti.
Dualità tra segno e immagine espressa, tra architettura e figura il FARO gueliano, abitante silenzioso, pronto ad accogliere viaggiatori inattesi attirati dal fascio di luce della fantasia, prende spunto dal linguaggio classico per frequentare la dimensione del “Sublime romantico”. Segno cristallizzato definito da un costante e reiterato tratto, figurazioni escatologiche che aspirano allo status di Monumentum per una nuova umanità o al recupero di un mondo perduto?
Angelo Gueli (Gela, 1966) vive e lavora a Firenze dove ha conseguito la laurea in architettura. La profonda passione per il disegno lo ha portato a cimentarsi in vari campi che spaziano dalla progettazione architettonica al design, dalla scultura alla pittura. Suoi progetti e lavori sono stati pubblicati su libri e riviste. Ha partecipato a mostre nazionali e internazionali. Ha scritto libri e articoli su temi inerenti all’architettura e alla progettazione.
Ha sempre considerato il disegno come l’ineluttabile base dalla quale può e deve partire ogni racconto legato alle arti visive. Nei suoi più recenti lavori utilizza gli strumenti grafici e culturali propri dell’architetto, coniugando una visione pervicacemente onirica del progetto con un approccio pragmatico alla tettonica dell’edificare.