Nato a Diywania in Iraq, vive e lavora a Firenze e Prato fin dal 1977. Si è diplomato all’Istituto di Belle Arti di Bagdad e all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Ha partecipato a numerose collettive in Iraq e varie città europee.
Dopo anni di uso della pittura ad olio è passato all’acquerello in bianco e nero e ai video. Questo corso della sua pittura ha una forte coerenza stilistica e concettuale: il tema che accomuna tutte le sue opere risiede nella varietà interpretativa del mondo visibile.
Oltre che artista Al Kafaji è un attivista politico e intellettuale forzatamente lontano dalla sua terra. Con sguardo e percezione raffinatissima è stato capace di tradurre in forme poetiche l’irriducibilità del mondo in facili e semplici schemi compostivi.
I soggetti ricorrenti, il cui profilo viene scelto per questa elaborazione, sono forme vegetali e animali sempre in qualche modo riconducibili a elementi archetipi della cultura islamica o di quella adottiva toscana. Appartenenti all’immaginario dell’artista, diviso fra memoria del passato, il legame con la cultura islamica, le vicende dei suoi abitanti, i profughi, gli esuli, e la tradizione della toscana, nuova terra adottiva, con la sua iconica storia.